Il World Energy Outlook 2025 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) registra un sistema energetico mondiale in rapida evoluzione. La domanda globale è in continua crescita, trainata soprattutto da India, Sud-Est asiatico, Medio Oriente e Africa. L’espansione riguarda in particolare i servizi elettrici: entro il 2035 il fabbisogno di elettricità è destinato ad aumentare del 40%, spinto da mobilità elettrica, pompe di calore, industria avanzata, data center e applicazioni di intelligenza artificiale.
La nuova mappa dell’energia vede il baricentro spostarsi verso economie giovani, in forte urbanizzazione e con condizioni ideali per lo sviluppo del fotovoltaico. Secondo l’IEA, entro il 2035 l’80% della crescita dei consumi energetici si concentrerà in aree con elevato irraggiamento solare.
Le rinnovabili restano il motore principale della crescita: nel solo 2024 sono stati installati 540 GW di nuova capacità solare, e la produzione da FER raggiunge un terzo dell’elettricità mondiale. Nel 2035, stando alle politiche dichiarate, le fonti rinnovabili rappresenterebbero quasi il 55% della generazione elettrica, sostenute da costi competitivi e da un’offerta industriale in forte espansione. Il report evidenzia anche un ritorno del nucleare: oltre 70 GW di nuovi reattori sono oggi in costruzione.
Grafico: ANDAMENTO DELLA DOMANDA ELETTRICA NEI DUE SCENARI DEL WEO
CPS: scenario attuali politiche
STEPS: scenario politiche dichiarate
L’IEA lancia un allarme sulla crescente fragilità delle catene globali dei minerali critici, indispensabili per batterie, reti elettriche, veicoli elettrici e tecnologie digitali. La sola Cina detiene circa il 70% della raffinazione dei materiali strategici. Molti di questi sono oggi soggetti a forme di controllo sull’export, con potenziali ripercussioni su sicurezza, competitività e tempistiche della transizione.
La vulnerabilità riguarda anche le infrastrutture elettriche: l’85% delle interruzioni operative recenti ha coinvolto linee di trasmissione e distribuzione. Ondate di calore, alluvioni, siccità e incendi rendono la resilienza della rete una priorità assoluta. Nonostante la forte crescita delle rinnovabili, gli investimenti nelle reti crescono a un ritmo inferiore, e questo rischia di creare congestioni, ritardi nelle connessioni e maggiori costi per gli utenti.
Le emissioni energetiche globali hanno toccato un nuovo massimo nel 2024, mantenendo il mondo su una traiettoria di riscaldamento compresa fra 2,5 °C e 3 °C. L’IEA indica tuttavia che le soluzioni per invertire la rotta sono già disponibili: rinnovabili, efficienza, reti, elettrificazione degli usi finali, riduzione di emissioni fuggitive di metano e carburanti a basse emissioni. Restano fondamentali investimenti più rapidi e politiche più certe, soprattutto nelle economie emergenti. Secondo l’IEA, un’accelerazione immediata permetterebbe di ridurre in modo significativo i rischi climatici, garantendo al tempo stesso benefici economici e sociali diffusi.